La “parete verde” di Ferla è un innovativo sistema progettato per raccogliere, trattare e riutilizzare le acque grigie dell’Istituto Comprensivo Statale Valle dell’Anapo presso il Comune di Ferla, in Sicilia.
L’impianto, realizzato nell’ambito del progetto internazionale “Nature Based Solutions for Domestic Water Reuse in Mediterranean Countries” (Nawamed) è stato chiamato “Wall2Water (W2W)”.
A differenza delle facciate verdi più comuni che si possono trovare oggi in diverse città, il sistema purifica le acque grigie provenienti dai lavabi della scuola e le rende riutilizzabili per lo scarico dei servizi igienici, riducendo così il consumo di acqua potabile di alta qualità. Negli ultimi anni sono cresciute ricerche e sperimentazioni volte a permettere il riuso delle acque grigie, trattandole con tecniche naturali, con soluzioni che utilizzano superfici normalmente inutilizzate, come pareti e tetti, risparmiando così spazio a terra. Tuttavia, solo pochi casi sono andati oltre la scala di laboratorio. Il Wall2Water di Ferla è uno dei primi impianti non sperimentale, ma a scala reale: una nuova “infrastruttura verde” che offre molteplici servizi eco-sistemici e funzioni estetiche nelle aree urbane integrando una soluzione basata sulla natura in un edificio pubblico, in una località a clima mediterraneo Dal punto di vista funzionale il sistema prevede la raccolta dell’acqua -prevalentemente dai lavabi- in una piccola vasca da cui viene pompata per alimentare la parete verde. L’acqua percola all’interno dei vasi, dove subisce il trattamento depurativo e, da qui, viene raccolta in un serbatoio per il successivo riutilizzo. La parete verde è composta da moduli appesi alla parete costituiti da vasi il cui materiale di riempimento favorisce lo sviluppo del biofilm batterico, principale agente dei processi di trattamento. Le specie vegetali ospitate dai vasi favoriscono la biodiversità batterica e permettono all’acqua di distribuirsi uniformemente nei vasi, garantendo un’efficacia purificante e una funzione estetica e rinfrescante. Prima di essere inviata alle cassette di scarico per il suo riutilizzo, l’acqua depurata viene disinfettata con una lampada ultravioletta. La parete verde copre una superficie di circa 30 mq, progettata per massimizzare la capacità di trattamento, facilitando la manutenzione da parte dei tecnici comunali, così da ridurre i costi di gestione. Circa 1300 litri d’acqua al giorno alimentano il sistema, producendo acqua trattata che viene riusata per lo scarico dei servizi igienici in sostituzione di preziosa acqua potabile. La stima è di circa 1.000 litri di acqua potabile risparmiati all’anno per ogni studente (circa 200). L’Istituto Comprensivo Statale Valle dell’Anapo è diviso su due piani (piano superiore circa 120 ragazzi, piano terra circa 70 ragazzi). Il blocco bagni d’interesse è unico e speculare piano terra e primo piano e la parete esterna di questo blocco da a nord-ovest, benché non molto esposta al sole durante il giorno e non molto visibile dall’ingresso, risulta la parete più facile da gestire per un intervento di retrofitting per trattamento e recupero delle acque grigie. Il riutilizzo delle acque grigie dei servizi igienici nelle cassette di risciacquo dei WC consente un risparmio della dotazione idrica di acqua potabile pari a circa 260 mc annui, permettendo di coprire circa il 25% del fabbisogno idrico per le cassette dei WC dell’intera scuola. Gli scarichi in fognatura pubblica sono fortemente ridotti della quantità di acque grigie recuperate, cioè riducendo di circa il 10% il volume delle acque scaricate giornalmente in fognatura. Nello svolgimento e implementazione delle attività sono stati coinvolti 11 professionisti; la parete verde alla scuola di Ferla sarà monitorata per più di un anno per fornire consistenti dati. Verranno organizzati corsi e visite tecniche per accompagnare i professionisti nel replicare tale esperienza.
(leggi anche “Come funziona la Parete Verde“)