Convenzionalmente si stima la dotazione idrica per uso domestico in circa 200 litri/giorno per abitante, (anche se oggi probabilmente la dotazione media non supera i 180). Ma a cosa sono dovuti i consumi domestici? Purtroppo, analizzando le fonti disponibili sulla ripartizione dei consumi all’interno delle case, non è facile ottenere un dato affidabile da applicare al contesto italiano. Questo è dovuto alla mancanza di studi aggiornati sul nostro territorio, ma anche alla notevole variabilità dei consumi individuali, che dipendono da molti fattori. Nella figura che segue è riportata una stima elaborata a partire dai dati disponibili.
Secondo tale stima, ed ipotizzando un consumo medio pro-capite di 200 litri giorno, ciascuno di noi utilizza ogni giorno circa 70 litri per l’igiene personale (una doccia più lavaggio mani, denti, ecc.), 54 per lo scarico del WC (6-9 scarichi al giorno), 24 litri per la lavatrice, 30 per la cucina e la lavapiatti, 22 litri tra pulizia di casa, innaffiamento e usi esterni.
Appare evidente che la maggior parte dei consumi idrici riguarda usi per cui non sarebbe necessaria acqua potabile, basterebbe un’acqua chiarificata, inodore, ma non necessariamente potabile. Gli usi che richiedono acqua veramente potabile, a voler essere prudenti, potrebbero essere limitati a bagno e igiene personale (32%), cucina alimentare (12%), lavapiatti (3%): si tratta di meno della metà dei consumi domestici attuali che potrebbero essere sostituiti con acqua meno pregiata come l’acqua di pioggia o l’acqua “grigia” depurata.